Le opere di recupero e di restauro del complesso architettonico di S. Vitale vennero svolte negli anni 2002-2009.
Le condizioni iniziali erano alquanto degradate: un insieme di edifici in stato di abbandono, murature fatiscenti e larghi vuoti nelle coperture, solo pochi vedevano in quei resti un particolare pregio e le tracce della loro lunga storia. In essi si distinguevano comunque la palazzina della canonica seicentesca con addossato a ovest un edificio con tipologia a cascina e a nord i ruderi dell’antica chiesa parrocchiale di S. Vitale.
Le indagini storico-archeologiche.
Al fine di elaborare il progetto di restauro con cognizione di causa vennero eseguite una serie di analisi, da quella storico-architettonica a quelle materiche e sullo stato di conservazione dei manufatti. Furono svolte anche due campagne di indagini archeologiche con la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. Lo studio archeologico mise ben presto in luce la straordinaria ricchezza storica del sito costituita dalla presenza di un ampio cimitero medievale, della ex-chiesa di S. Vitale e della canonica romanica. In particolare l’analisi dei resti della chiesa ha evidenziato la sequenza costruttiva di almeno quattro chiese, la più antica delle quali è databile tra il VII ed il IX secolo, quindi attribuita all’età longobarda. Di essa era conservata parte dell’aula, l’abside semicircolare riportante un intonaco dipinto con velario e la traccia della struttura dell’altare. A questa fase più antica seguirono poi un ampliamento tra XI e XII secolo ed una completa ristrutturazione in età romanica che comportò la costruzione del campanile. La bella abside a profilo poligonale e le cappelle ancora oggi conservate si riferiscono invece ad ulteriori lavori di XV e XVI secolo.
Il progetto
Sulla scorta di queste analisi è stato predisposto il progetto di recupero dell’intero complesso in stretta collaborazione conla Soprintendenzaper i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Brescia.
Il progetto ha previsto la realizzazione di un nuovo edificio di tipologia rustica con ampi grigliati in cotto da adibire a distilleria artigianale, nel quale il visitatore potesse vedere il ciclo completo della distillazione, dall’arrivo delle vinacce alla loro distillazione in alambicchi in rame fino alla conservazione in botticelle di rovere nella barricaia.
Nel complesso architettonico antico sono stati previsti al piano terra degli spazi museali dedicati alla storia delle grappe e delle acquaviti, mentre al primo piano sono stati localizzati ambienti funzionali alla ristorazione. Di notevole interesse è risultata la sistemazione della ex-chiesa di S. Vitale che è stata ricostruita con dimensioni più ampie rispetto al perimetro originario in modo da segnalare sul pavimento la traccia della chiesa medievale. Il nuovo edificio realizzato con la tipologia rustica di una grande cantina funge da contenitore dei resti musealizzati delle varie fasi delle chiese più antiche delle quali è rimasta visibile attraverso un vetro orizzontale la muratura dell’abside altomedievale. Si è creato così un grande spazio particolarmente suggestivo destinato ad accogliere conferenze, concerti o esposizioni museali e artistiche temporanee.
Nel restauro e nelle nuove costruzioni sono stati utilizzati i materiali della tradizione costruttiva locale che vedono l’impiego del mattone e della pietra di medolo per le murature, il legno di castagno per solai e coperture, e la sabbia. Il tutto legato da malte composte da sabbie e calci naturali.
Durante l’esecuzione delle opere non sono mancate le sorprese come il rinvenimento in una stanza del primo piano del complesso a cascina di alcune dipinture riportanti gli stemmi araldici del condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni.