Lungo il sentiero roccioso che porta al Santuario della Ceriola dalla località di Cure sorgono 15 cappelle, dedicate ai Misteri del Rosario.
L’idea fu proposta nell’anno 1958 dall’artista isolano Gian Francesco Mazzucchelli al comitato della Ceriola che subito l’accolse e l’approvò. Per realizzare l’iniziativa fu proposto di dedicare ogni cappella a chi avesse sostenuto il costo della costruzione. S’offrirono così i donatori e nel 1959 fu iniziata la costruzione. I dipinti furono realizzati in diverse fasi dal pittore Mazzucchelli in un arco di tempo che va da 1960 al 1970.
Le edicole hanno la copertura a doppia falda sfalsata, sono realizzate con muratura mista (mattoni e pietra) legati con malta a base di malta bastarda, rivestite sul verso con pietra dell’isola (basamenti) e granito (alzato), le pietre sono poste ordinatamente , ben sbozzate e posizionate lasciando uno spazio minimo per la malta d’allettamento. Le lastre per l’inginocchiatoio e le coperture sono in Pietra di Credaro. I dipinti sono al centro delle strutture con la lastra sulla quale furono realizzati che fa da elemento di chiusura per il retro. I dipinti sono protetti da un vetro fermato da un telaio in metallo.
Gli intonaci delle edicole erano particolarmente rovinati alla base con sollevamenti e cadute a causa dell’umidità di risalita. Alcuni conci lapidei mostravano segni di scollamento dal supporto murario.
Poiché il percorso sacro si articola all’interno di un bosco, tutte le superfici lapidee e intonacate erano aggredite da colonie di muschi e microalghe.
Anche la pellicola pittorica dei dipinti era rovinata, con visibili graffi, efflorescenze saline, sollevamenti e cadute.
Dopo le prime cinque edicole si entra in uno spazio semichiuso da due muri disposti a semicerchio che formano un’esedra dedicata ai Caduti di guerra e del lavoro di Montisola. Le pareti riportano due dipinti di grandi dimensioni e le lapidi marmoree con incisi i nomi dei Caduti.
Progetto
La proposta di intervento si è articolata nell’esecuzione di una serie di opere che oltre a fermare il degrado si è posta l’obiettivo del recupero statico delle santelle e del restauro dei dipinti. Le opere principali svolte sono state le seguenti:
Intervento sulle strutture murarie:
– rimozione manuale della vegetazione spontanea e delle colonie di microrganismi;
– rimozione della guaina bituminosa presente a tergo;
– rimozione di intonaci ammalorati o che per composizione o morfologia risultino non idonei alle superfici;
– risarcimento delle stilature e degli intonaci con applicazione di un nuovo intonaco realizzato con impasto di calce idrata e idraulica naturale 3,5 NHL e
sabbia di fiume;
– protezione superficiale con idrorepellente su tutte le superfici.
Intervento di restauro sui dipinti:
– rimozione a secco di depositi superficiali incoerenti con pennelli, spazzole ed aspiratori;
– ristabilimento della coesione e della adesione tra supporto, strati preparatori e pellicola pittorica decoesa;
– fissaggio della superficie e reintegrazione pittorica delle lacune.
Intervento di restauro sulle lapidi marmoree commemorative dell’esedra:
– rimozione di depositi superficiali coerenti, incrostazioni, concrezioni e fissativi alterati;
– stuccatura e microstuccatura di lesioni e fessurazioni eseguita con malte idonee per colorazione e granulometria, a base di grassello di calce, calce idraulica, polvere di marmo e resina acrilica;
– ritocco pittorico delle scritte dilavate da eseguirsi mediante colori a vernice e – lucidatura finale con cere microcristalline.
Ricostruzione del muretto di sostegno posto nei pressi della rampa di accesso al santuario mediante riqualificazione dell’area picnic mediante la formazione di pavimentazione in pietra sotto i tavoli.